mercoledì 10 agosto 2011

Rivoluzione Islandese - Censured

Da due anni in Islanda è in corso una rivoluzione pacifica, ma nessun giornale o telegiornale nazionale ne ha parlato.

Nel 2009 il popolo islandese è sceso in piazza ed è riuscito a far dimettere il governo in carica al completo.
Nel 2010 si è deciso all'unanimità, con un referendum, di non pagare i debiti che lo stato aveva con Gran Bretagna e Olanda.
In fine nel 2011, a febbraio, sono stati legalmente eletti 25 cittadini per riscrivere la costituzione.

per maggiori info leggete Informare per Resistere.

Leggo su Wikipedia che: "il 29 luglio 2011 l'Assemblea ha presentato al Parlamento islandese un progetto nel quale sono confluite la maggior parte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale via internet e nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La bozza costituzionale dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento il 1 ottobre 2011" 

L’Islanda è un paese di 310.000 abitanti, quindi è ovviamente più semplice comunicare e prendere decisioni popolari. In un paese con così pochi cittadini la democrazia non è un'utopia. In più  energicamente è quasi autosufficente, non ha bisogno di aiuti dall'esterno. Quindi proporre e attuare cambiamenti in uno stato come questo è fattibile, anche se come per tutti i cambiamenti ci vuole sforzo, coraggio, tenacia.

Questo però non giustifica il fatto che nessun giornale ne abbia parlato. Stiamo sotto censura. C'è forse paura che anche gli italiani possano ribellarsi? In un paese come il nostro, dove solo la popolazione di Roma è di 3 milioni di abitanti sarebbe molto difficile organizzare una rivoluzione pacifica... Però la censura no.



... chissà se anche Björk ha votato...





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