Il tostapane trasparente. Mi è apparso in visione una di queste ultime
notti, e da allora non sono riuscito a staccarmi dall'idea. Perchè non
esporre l'opera , mi sono detto, perchè negarci di osservare il pane
mentre da bianco diventa bruno dorato? Perchè non assistere con i nostri
occhi alla metamorfosi? A cosa serve rinchiudere il pane, occultarlo
nel ventre di quel brutto acciaio inossidabile? Sto parlando di un vetro
trasparente, con dentro le resistenze arancioni che brillano. Sarebbe
una meraviglia, l'arte in ogni cucina, una scultura luminosa da
contemplare proprio mentre siamo impegnati a preparare la colazione che
ci fortificherà in vista della nuova giornata. Vetro chiaro, ad alta
resistenza. Potremmo farlo azzurro, o verde, o di qualsiasi colore, con
l'arancione che si irradia da dentro.. immagina le combinazioni, pensa
soltanto ai prodigi visivi che sarebbero possibili. La preparazione dei
toast diventerebbe un rito sacro, un'emanazione ultraterrena, una forma
di preghiera. Come vorrei avere la forza di lavorare ora a questo
progetto, di mettermi a tavolino e buttar giù degli schizzi, di
perfezionarlo e vedere fin dove posso arrivare. E' tutto quello che ho
sognato. Migliorare il mondo. Portare un po' di bellezza negli angoli
grigi e monotoni dell'anima. Ci puoi riuscire con un tostapane, ci puoi
riuscire con una poesia, o tendendo la mano a uno sconosciuto. Non
importa la forma. Ecco, lasciare un mondo un po' migliore di come l'hai
trovato. E' la cosa più bella che possa fare un uomo.
Paul Auster - Timbuctù
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