Wikipedia si autocensura per protestare contro il Ddl intercettazioni.
Se questa legge passerà anche un innocente blog del cazzo come il mio potrebbe essere chiuso, magari solo perchè ho usato la parola cazzo che potrebbe offendere qualcuno, non so, una lesbica, o una suora...
E blog vuol dire siti come Wikipedia che sono scritti dagli utenti. E non voglio immaginare per i giornalisti che cosa significherà... Sentirsi minacciati ogni qual volta si esprime un'idea o si racconta un fatto non deve essere proprio gradevole, e soprattutto non ti permette di fare il tuo lavoro, che è quello di INFORMARE.
"Si prevede una ulteriore stretta alla possibilità di pubblicare le intercettazioni: si conferma la norma ammazza blog, nonostante le tante dichiarazioni di governo e maggioranza; restano intatte multe e sanzioni."
Tratto da: Impediamo che una legge ingiusta sia approvata. Oggi alle 17 tutti al Pantheon | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/10/05/impediamo-che-una-legge-ingiusta-sia-approvata-oggi-alle-17-tutti-al-pantheon/#ixzz1ZussMh8R
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Se Silvio Berlusconi si deve risolvere i suoi "problemini" giudiziari non vedo perchè debba rimetterci l'Italia intera. Noi, cittadini italiani, che abbiamo combattuto il fascismo... ma chi ce lo fà fare?? Ma possibile che sia così difficile aprire gli occhi????
Senza le intercettazioni telefoniche Federico Aldrovandi sarebbe rimasto un ragazzetto tossico che è morto per overdose davanti alla polizia. E non solo, vogliamo parlare della malavita? Ormai c'hanno l'iPhone pure i mafiosi!! Mi ci ha fatto pensare questo articolo ...
cit: "E' sempre più evidente come le intercettazioni, e la loro pubblicazione, abbiano consentito di svelare le trame più oscure fin dove era possibile ed abbiano concorso a far emergere i reati di una malavita che spara sempre meno (in cifra assoluta gli omicidi volontari da oltre 1200 sono scesi a poco più di 600 in un ventennio e quelli di mafia dal 50 al 33-34 % del totale) e sempre più si muove nel campo ovattato e lucroso dei grandi affari usando i "colletti bianchi" meno sospettabili e conquistando sempre nuove aree di business nelle zone ricche. "
Mi viene da vomitare.
Oggi non potrò essere alle 17 in piazza, al Pantheon, perchè non posso chiedere un permesso al lavoro, perchè io i permessi non li posso chiedere. Non li ho. E non posso andarmene perchè il mio contratto scade tra 2 mesi e se alzo la testa chi lo sa come festeggerò il Natale.
Chebbello il precariato! :)))) Così sei flessibile, cambi spesso lavoro e prospettive, sei più libero di scegliere! ...
mavvaffanculo!! Che nelle aziende noi precari se abbiamo una malattia che dura più di 3 giorni veniamo guardati male dal capo e ci viene chiesto se lo stiamo, testuali parole, "prendendo per il culo"...
Sto andando fuori tema...
O forse no! Forse il mio capo mi farà chiudere il blog perchè ho segnalato un fatto realmente accaduto che però potrebbe essere offensivo!!!!
Dovrei seguire il consiglio di Nicolò e parlare, in questo blog, della precarietà che vivo ogni giorno.
In ogni caso, se andate al Pantheon mandate affanculo tutti i politici pure per me.
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mercoledì 5 ottobre 2011
mercoledì 10 agosto 2011
Rivoluzione Islandese - Censured
Da due anni in Islanda è in corso una rivoluzione pacifica, ma nessun giornale o telegiornale nazionale ne ha parlato.
Nel 2009 il popolo islandese è sceso in piazza ed è riuscito a far dimettere il governo in carica al completo.
Nel 2010 si è deciso all'unanimità, con un referendum, di non pagare i debiti che lo stato aveva con Gran Bretagna e Olanda.
In fine nel 2011, a febbraio, sono stati legalmente eletti 25 cittadini per riscrivere la costituzione.
per maggiori info leggete Informare per Resistere.
Leggo su Wikipedia che: "il 29 luglio 2011 l'Assemblea ha presentato al Parlamento islandese un progetto nel quale sono confluite la maggior parte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale via internet e nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La bozza costituzionale dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento il 1 ottobre 2011"
L’Islanda è un paese di 310.000 abitanti, quindi è ovviamente più semplice comunicare e prendere decisioni popolari. In un paese con così pochi cittadini la democrazia non è un'utopia. In più energicamente è quasi autosufficente, non ha bisogno di aiuti dall'esterno. Quindi proporre e attuare cambiamenti in uno stato come questo è fattibile, anche se come per tutti i cambiamenti ci vuole sforzo, coraggio, tenacia.
Questo però non giustifica il fatto che nessun giornale ne abbia parlato. Stiamo sotto censura. C'è forse paura che anche gli italiani possano ribellarsi? In un paese come il nostro, dove solo la popolazione di Roma è di 3 milioni di abitanti sarebbe molto difficile organizzare una rivoluzione pacifica... Però la censura no.
... chissà se anche Björk ha votato...
Nel 2009 il popolo islandese è sceso in piazza ed è riuscito a far dimettere il governo in carica al completo.
Nel 2010 si è deciso all'unanimità, con un referendum, di non pagare i debiti che lo stato aveva con Gran Bretagna e Olanda.
In fine nel 2011, a febbraio, sono stati legalmente eletti 25 cittadini per riscrivere la costituzione.
per maggiori info leggete Informare per Resistere.
Leggo su Wikipedia che: "il 29 luglio 2011 l'Assemblea ha presentato al Parlamento islandese un progetto nel quale sono confluite la maggior parte delle “linee guida” prodotte in modo consensuale via internet e nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La bozza costituzionale dovrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento il 1 ottobre 2011"
L’Islanda è un paese di 310.000 abitanti, quindi è ovviamente più semplice comunicare e prendere decisioni popolari. In un paese con così pochi cittadini la democrazia non è un'utopia. In più energicamente è quasi autosufficente, non ha bisogno di aiuti dall'esterno. Quindi proporre e attuare cambiamenti in uno stato come questo è fattibile, anche se come per tutti i cambiamenti ci vuole sforzo, coraggio, tenacia.
Questo però non giustifica il fatto che nessun giornale ne abbia parlato. Stiamo sotto censura. C'è forse paura che anche gli italiani possano ribellarsi? In un paese come il nostro, dove solo la popolazione di Roma è di 3 milioni di abitanti sarebbe molto difficile organizzare una rivoluzione pacifica... Però la censura no.
... chissà se anche Björk ha votato...
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